Recensione Fated: The Silent Oath

Siamo tornati nel mondo reale dopo una sessione di gioco intensa a FATED: The Silent Oath con gli Oculus Rift CV1, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.

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FATED: Tra gli dèi in VR

FATED ci porta in un mondo dove le divinità hanno deciso di distruggerlo, nei panni di un nordico dovremo proteggere la famiglia vivendo un’avventura emozionante ma con una narrativa decisamente lunga rispetto l’interazione, il che porta il giocatore a gettare la spugna dopo i primi 10 minuti di gioco, ma noi siamo andati fino in fondo per scoprire le meraviglie proposte da questa rivoluzionaria avventura in VR, realizzata totalmente in Unreal Engine 4.

Nei panni di un vichingo in prima persona, abbiamo la possibilità indossando il VR di vivere le storie narrate da Jill Murray, autore della famosa serie Assassin’s Creed, il quale in FATED ci racconta la storia di un uomo esiliato con la sua famiglia durante l’Apocalisse norrena. Nel corso del viaggio ci siamo imbattuti spesso in eventi terrificanti quanto commuoventi, in grado di lasciare un segno indelebile nel cuore del giocatore, grazie al coinvolgimento che la realtà virtuale è in grado di offrire, dando la sensazione di trovarsi realmente sul posto.

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Una seconda occasione

Non neghiamo che nei primi minuti di gioco siamo stati quasi tentati dall’abbandono del titolo a causa di una narrazione decisamente più lunga del previsto, limitando l’interazione all’apertura e chiusura dei pugni e al movimento della testa per rispondere alle domande che ci vengono poste. Nonostante vi sia una libertà di esplorazione soddisfacente da rientrare nei free roaming, FATED ha una storia da raccontare che vogliate accettarlo o meno.

I dialoghi non sono skippabili, il che significa che per la prima mezzora circa sarete costretti come noi ad assistere a monologhi e dialoghi tra i vari personaggi prima di entrare nel vivo dell’azione o quasi, attraverso un rapido tutorial che illustra come utilizzare arco e frecce per abbattere dei bersagli fissi. Con il movimento della testa gestiamo la traiettoria della freccia, con il controller XBOX ONE la scagliamo, un sistema di gioco intuitivo quanto divertente nei momenti in cui i bersagli sono bestie feroci pronte a divorarci come una cena del ringraziamento.

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Il nordico dai 1000 enigmi

La particolarità del gioco, non risiede solo nella storia curata nei minimi dettagli e cosi coinvolgenti se aggiunta all’uso del VR, in grado di lasciarci incollati per ore ad ascoltarla, come se fossimo parte integrante dell’avventura, ma anche sul grande numero di enigmi che incontrerete nel corso del gioco che vi lasceranno a volte fermi a riflettere sul da farsi, spezzando quella monotonia che la storia a volte propone, momenti morti nei quali l’interazione è ridotta all’essenziale.

FATED ha tutte le carte in regola per essere etichettato come il primo vero capolavoro in VR, rivolto a quella fetta di giocatori che antepone la narrazione ai fatti, e che preferisce rilassarsi sulla sedia assistendo all’evolversi della vicenda, piuttosto che prendere parte in prima persona alla stessa, decidendo il destino del mondo sulla base di scelte ben mirate o di combattimenti senza esclusione di frecce.