Square Enix dopo aver raggiunto l’apice con la serie Dragon Quest, ha deciso di proporre ai videogiocatori un titolo differente da quello al quale siamo sempre stati abituati, catturando la nostra attenzione con Builders, che ricorda per certi versi Minecraft. Quest’oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.
Dragon Quest Builder Recensione
Il gioco inizia nei panni di un eroe che si risveglia accanto ad un focolare, in un mondo desolato con il simbolo dei Costruttori sulla fronte, incaricato di ridare vita al mondo intero attraverso la creazione. Disegnato da Akira Toriyama, il protagonista si ritrova in un mondo dove il sandbox regna sovrano, offrendo piena libertà di esplorazione e immaginazione nella realizzazione delle strutture, proprio come accade in Minecraft.
La modalità storia è suddivisa in 4 capitoli nei quali bisogna dare vita a 4 differenti città e civiltà. Nonostante un gameplay lineare e spesso ripetitivo, gli obiettivi proposti differiscono sempre, dalla cura degli ammalati colpiti da una potente epidemia, alla creazione di fortezze e mura per respingere l’attacco nemico.
La più grande frustrazione presente nel titolo, risiede nella perdita di tutti i progressi fatti in una città quando si decide di passare alla successiva e quindi avanzare con la storia, dopo decine di ore di gioco ci si ritrova in una condizione di scelta, dove è possibile decidere se proseguire il cammino o continuare a migliorare la città natale.
La cosa invece che ha destato il nostro interesse, risiede nella Terra Incognita che una volta sbloccata, consente ai costruttori di dare libero sfogo alla propria fantasia e immaginazione senza alcun limite, co-operando con altri giocatori nel globo al fine di creare un imponente regno.
Dragon Quest Builders è un open world dove oltre la possibilità di dare vita a qualsiasi cosa si desidera, bisogna soddisfare le richieste dei personaggi secondari, i quali ricompensano il giocatore in alcuni casi con abilità che consentono di padroneggiare l’uso di una canna da pesca, fabbricare armi ed altro ancora, utili sia per procacciare del cibo agli abitanti della città che per difendersi dai nemici, evitando quindi di contare unicamente sulla pala.
Costruendo la città ed aiutando i cittadini, è possibile contare su di loro durante le battaglie, alcuni di essi riforniranno continuamente l’armeria altri invece scenderanno in battaglia utilizzando le armi disponibili e se ciò non bastasse, è possibile ricorrere a idoli sputafuoco, trappole mortali appuntite e una barriera resistente ai colpi subiti per difendere al meglio sia i cittadini che la città costruita.
Oltre le classiche ondate il giocatore si ritrova a fronteggiare anche dei boss di grandi dimensioni, i quali una volta sconfitti, consentono di ottenere dei bonus sostanziosi. I combattimenti potrebbero risultare monotoni nel tempo se non fosse per la libertà di azione proposta, optando ad esempio per la costruzione di un fortino che impedisca ai nemici di avanzare piuttosto che buttarsi nella mischia rischiando di restare uccisi.
Peccato che non vi sia un vero e proprio sistema che consente di livellare, mandando tutto in frantumi dopo circa 10 ore di gioco, ritrovandoci nuovamente con la stessa barra vitale, equipaggiamento e con una città totalmente desolata pronta per essere ricostruita.
Il vero fulcro di Dragon Quest Builders risiede nel comparto multi giocatore, dove oltre a costruire immensi regni con gli amici, è possibile condividere le proprie creazioni con altri giocatori. Attraverso le pietre dell’evocazione (127 totali), è possibile consentire ai giocatori di inserire una propria creazione nel regno, contribuendo alla sua evoluzione.
Dragon Quest Builders sfoggia un comparto grafico colorato e vivo, grazie al magico tocco di Akira Toriyama, peccato che la gestione della telecamera a volte risulti fastidiosa quanto ingestibile, sopratutto durante l’esplorazione dei tunnel.
Essendo un sandbox inutile dire che è possibile sposare la visuale continuamente, abbattere qualsiasi ostacolo per dare vita alle proprie creazioni utilizzando i materiali raccolti. Nonostante sia privo di un doppiaggio, ma localizzato totalmente in italiano, offrendo quindi la possibilità al giocatore di seguire la storia attraverso cartelli o dialoghi sottotitolati.
Dragon Quest Builders riesce a fare breccia nel cuore di coloro che sono appassionati di Minecraft o che sono cresciuti con la serie, distaccandosi dalla stessa attraverso un gameplay inedito e divertente in un mondo di gioco tutto da esplorare e costruire, nonostante l’azzeramento dei progressi dopo il passaggio ad una nuova città sia forzato quanto necessario per il proseguimento della trama.