Out of Time Recensione: Il roguelike MMO che sfida spazio e tempo

Da qualche anno Manticore Games lavora a un progetto ambizioso che prende spunto da più mondi e generi, cercando di fonderli in un’unica esperienza. Il risultato è Out of Time, un titolo che mescola elementi da roguelike e da MMO, il tutto ambientato in una realtà frammentata dove epoche diverse collidono tra loro.

Il cuore del gioco è Infinitopia, un hub centrale che funge da roccaforte per i giocatori. Qui ci si prepara alle spedizioni, si scelgono i compagni di squadra e si pianificano le prossime avventure. Ogni spedizione porta i giocatori a esplorare biomi unici che spaziano da scenari medievali a quartieri cyberpunk, fino a terre desolate post-apocalittiche. L’obiettivo è sempre lo stesso: ripulire le aree dai nemici, affrontare il boss finale e ottenere bottini.

Uno degli aspetti più interessanti è il sistema di equipaggiamento, che definisce totalmente l’identità del personaggio. Non esistono ruoli predefiniti come “tank” o “healer”: sono le armi e le armature a stabilire quali abilità avrai e quale stile di gioco adotterai. Questo garantisce grande libertà, con combinazioni talvolta bizzarre ma efficaci, come un barbaro che brandisce chitarre elettriche infuocate.

A rendere ancora più strategico il gameplay c’è la meccanica del Tether. Le statistiche di ogni giocatore vengono condivise con i compagni, spingendo a ragionare in chiave di squadra. Ogni decisione sugli upgrade durante una run influisce sul gruppo intero: potenziare un’abilità personale o scegliere un bonus globale diventa una scelta che può cambiare le sorti della spedizione. Inoltre, il loot ottenuto è condiviso, con la possibilità di votare gli oggetti e distribuirli equamente, mantenendo un forte spirito cooperativo.

La progressione è pensata per essere costante e motivante. All’uscita saranno disponibili quattro ere principali (medievale, moderna, wasteland e altre a seguire), ognuna con più zone e livelli di difficoltà crescenti. In particolare, la modalità “Shattered” introduce fino a dieci tier, raddoppiando la sfida a ogni livello.

Le influenze dichiarate dagli sviluppatori spaziano da Warframe e Destiny 2 (per la gestione del loot e la componente cooperativa), fino a Risk of Rain 2 e Vampire Survivors, creando un mix sorprendentemente coerente. Alcune armi ricordano meccaniche note: fucili d’assalto a fuoco continuo, minigun che obbligano a restare fermi mentre si spara, o droni che curano o danneggiano in un’area d’effetto, simili al sistema di supporto di Lucio in Overwatch.

Sul piano dei contenuti futuri, Manticore ha già svelato i piani: nuove ere, modalità competitive PvP e addirittura la possibilità di introdurre contenuti generati dagli utenti, dalle case personalizzate a modalità create direttamente dalla community. Out of Time appare come un titolo con un’identità forte, che punta a unire la progressione profonda degli MMO con la rigiocabilità frenetica dei roguelike cooperativi.

Se manterrà le promesse, potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento per chi ama le esperienze multigiocatore innovative e ricche di personalizzazione. Un mix ambizioso e intrigante, che fonde influenze note con idee nuove. Out of Time non si limita a omaggiare i suoi predecessori, ma prova a reinventare il concetto di roguelike cooperativo, regalando libertà, strategia e tanta varietà.