Lies of P è un action RPG in stile soulslike che si distingue per la sua forte identità visiva, il gameplay profondo e un’ambientazione unica che mescola fiaba e incubo. Nei panni di un burattino creato da Geppetto, il giocatore si risveglia nella città decadente di Krat, una metropoli ispirata alla Belle Époque ma ormai ridotta a un inferno di follia e macchine fuori controllo.
Fin dai primi istanti, Lies of P colpisce per la sua potenza estetica. Ogni ambiente è curato nei minimi dettagli e comunica una bellezza decadente che amplifica il senso di inquietudine. Le strade insanguinate, le architetture in rovina, l’uso drammatico della luce e del buio, tutto contribuisce a costruire un mondo coerente e disturbante. La colonna sonora lugubre accompagna ogni passo, rafforzando il senso di angoscia e solennità che permea l’intera avventura.
Il sistema di combattimento si fonda su un equilibrio perfetto tra strategia e istinto. Le armi componibili permettono di creare stili unici fondendo impugnature e lame, mentre le braccia a Legione aggiungono una profondità tattica notevole, con poteri offensivi e difensivi da sfruttare con tempismo. Il gioco premia l’osservazione, la pazienza e la sperimentazione, rendendo ogni scontro un duello di intelligenza e riflessi.
Un tratto distintivo di Lies of P è la meccanica delle bugie. Il protagonista può scegliere se mentire o dire la verità, influenzando in modo decisivo la trama, i rapporti con gli altri personaggi e perfino la propria evoluzione interiore. Non è solo una funzione narrativa ma un cuore tematico del gioco, che invita a riflettere sul libero arbitrio, sull’umanità e sul valore dell’identità.
La narrazione, ispirata alla fiaba di Pinocchio, viene completamente trasformata in un racconto adulto e tragico, dove la scoperta di sé è più importante del raggiungimento del potere. Le boss fight sono memorabili, il ritmo della storia è ben calibrato e l’intero impianto narrativo mantiene una coerenza rara tra gioco, storia ed emozione.
Nonostante alcune piccole imperfezioni nel bilanciamento della difficoltà e qualche sezione secondaria meno incisiva, Lies of P riesce ad essere un viaggio intenso, una favola oscura raccontata con stile e maturità. È uno dei migliori esempi contemporanei di come un soulslike possa osare e innovare senza tradire la propria essenza.
Il contenuto aggiuntivo Lies of P: Overture non è un semplice extra, ma un prequel narrativo di grande valore. Ambientato poco prima della caduta di Krat, ci riporta in una città ancora viva ma già condannata, arricchita da personaggi inediti, nuove aree da esplorare e meccaniche raffinate. La presenza della Persecutrice, guida oscura e ambigua, aggiunge una nuova profondità drammatica alla storia.
L’atmosfera del DLC è ancora più intima e malinconica, con un’enfasi sulla memoria, sulla perdita e sul dolore irrisolto. Le nuove zone si integrano perfettamente nella mappa esistente, offrendo sfide originali, boss inediti e una narrazione densa, capace di riscrivere il presente attraverso le ombre del passato.
Il gameplay di Overture mantiene la qualità del titolo principale, ma introduce novità nei combattimenti, variazioni ambientali e nuove combinazioni di armi. Il ritmo alternato tra momenti lenti e riflessivi e sezioni d’azione intensa rende il DLC coinvolgente e ben equilibrato.
Soprattutto, Lies of P: Overture riesce a rafforzare i temi centrali dell’opera madre. Approfondisce i concetti di inganno, scelta morale e tragedia personale, elevando l’intera esperienza a un livello superiore. Non è solo un’aggiunta: è un tassello fondamentale per comprendere la vera natura dell’universo narrativo creato da Neowiz.
Lies of P, con il suo DLC Overture, si conferma come un capolavoro moderno, capace di unire azione, estetica e filosofia in una forma potente e indimenticabile. Un’esperienza che segna profondamente, e che mostra quanto sia ancora possibile raccontare grandi storie attraverso il videogioco.