Recensione e Gameplay per Fretless

Fretless The Wrath of Riffson Recensione: Quando il rock incontra il gameplay a turni

Fretless: The Wrath of Riffson è una delle sorprese più brillanti della scena indie del 2025, un titolo che riesce a mescolare RPG strategico, musica, deckbuilding e ritmo in un’unica sinfonia di gameplay coinvolgente e stilisticamente ispirata. Nei panni di Rob, un chitarrista ribelle armato di corde, effetti e riff infuocati, ci si avventura in un mondo dove la musica è stata corrotta dal tiranno Riffson, e il compito del giocatore è riportare armonia e libertà… a suon di assoli.

Fretless The Wrath of Riffson Recensione

Il cuore del gioco è rappresentato da un sistema di combattimento a turni profondamente originale, dove ogni azione richiede non solo una buona strategia, ma anche tempismo. Le abilità non si limitano a essere attivate: vanno suonate. Il giocatore è chiamato a premere tasti al momento giusto per potenziare gli attacchi, come se stesse suonando una vera chitarra. Questo approccio trasforma ogni scontro in una jam session tattica, in cui la precisione ritmica è tanto importante quanto la scelta delle carte giuste.

Il sistema di deckbuilding è ampio e gratificante. Le carte rappresentano poteri, attacchi, buff e debuff, con combinazioni potenzialmente devastanti. Le build sono modulabili e invitano a sperimentare, senza mai scivolare nel caos tipico di altri giochi simili. Il giocatore può scegliere se adottare uno stile diretto, giocare sugli effetti di stato, o puntare tutto sull’efficienza ritmica, con la possibilità di personalizzare il proprio stile in base ai nemici e alle sfide.

Dal punto di vista visivo, Fretless si presenta con una pixel art sgargiante e ispirata, ricca di dettagli e animazioni curatissime. Ogni ambiente, ogni nemico e ogni effetto visivo è pensato per trasmettere energia musicale. La direzione artistica non è solo un esercizio di stile, ma un elemento narrativo coerente che accompagna il giocatore lungo tutto il viaggio.

E poi c’è la musica: il vero protagonista silenzioso del gioco. Ogni brano è perfettamente sincronizzato con il gameplay, e le musiche cambiano dinamicamente durante gli scontri, adattandosi all’intensità della battaglia. Non è solo un accompagnamento: è un’estensione del sistema di gioco stesso. Si ha la costante sensazione di vivere la musica, non solo di ascoltarla.

Le boss fight meritano una menzione d’onore. Non si limitano a scontri più lunghi o difficili: sono concerti a sé stanti, con meccaniche uniche che richiedono osservazione, strategia e abilità. Ogni boss ha una propria identità sonora e stilistica, e affrontarli diventa un’esperienza memorabile, più simile a un duello musicale che a una semplice battaglia numerica.

Certo, non tutto è perfetto: alcune sezioni esplorative sono meno brillanti e possono risultare un po’ ripetitive, ma rappresentano solo brevi pause tra un assolo epico e l’altro. Il ritmo generale è comunque ben calibrato, con una curva di difficoltà accessibile ma in grado di offrire una sfida crescente ai giocatori più esperti.

Fretless: The Wrath of Riffson non è solo un gioco: è un atto d’amore verso la musica e verso il videogioco come forma espressiva. Originale, coraggioso e pieno di stile, riesce a fondere elementi disparati in una formula unica e magnetica. È consigliatissimo a chi cerca qualcosa di davvero nuovo nel panorama RPG, a chi ama la musica rock e a chi vuole vivere ogni battaglia come un assolo da standing ovation. Un piccolo capolavoro indie da non perdere.