Empyreal, sviluppato da Silent Games e pubblicato da Secret Mode, si presenta come uno dei progetti più ambiziosi del 2025 nel panorama degli action RPG fantascientifici. Apparentemente semplice, nasconde una complessità sorprendente che cattura solo chi è disposto a immergersi senza aiuti, senza indicazioni chiare, e con la sola compagnia del proprio istinto di sopravvivenza.
Un mondo alieno che premia solo i più attenti
Il cuore dell’esperienza è il Monolite, una ciclopica struttura artificiale costruita da una civiltà scomparsa, piena di tecnologie dimenticate, ambienti ostili e minacce sconosciute. L’intero gioco si svolge all’interno di questa struttura, progettata come un gigantesco labirinto verticale dove ogni angolo può nascondere sia una risorsa preziosa che la fine della tua spedizione.
Il design ricorda le atmosfere claustrofobiche dei migliori metroidvania, ma con un ritmo più ragionato e realistico. Ogni passo è una scelta, ogni scontro una possibilità di fallire o avanzare. Non esistono checkpoint generosi o mappe che guidano la mano: Empyreal ti lascia solo, nel senso più puro e brutale del termine.

Un sistema di combattimento che non perdona
Il gameplay di Empyreal mescola azione in tempo reale, gestione delle risorse e customizzazione del personaggio. I combattimenti richiedono uno studio attento dei movimenti dei nemici, il corretto utilizzo delle proprie abilità e la gestione oculata dell’equipaggiamento.
Non ci si può permettere di spammare attacchi o affidarsi alla fortuna: il combattimento è punitivo, lento ma ragionato, richiede attenzione e freddezza. Ogni arma ha un peso, ogni movimento un costo in termini di energia e vulnerabilità. È un sistema che ricorda i soulslike, ma con un’interpretazione più minimale e legata alla sopravvivenza tecnologica.

Un mondo narrato dal silenzio e dalla rovina
Empyreal non racconta la sua storia con dialoghi o cutscene elaborate. La narrazione ambientale è la vera protagonista. Ogni area esplorata, ogni terminale spento, ogni struttura abbandonata, racconta qualcosa su ciò che è accaduto a questa civiltà misteriosa. Il giocatore è lasciato libero di ricostruire i pezzi, senza nessun personaggio che prenda per mano o spieghi cosa fare. Questo approccio rende l’esperienza incredibilmente immersiva per chi ama scoprire e interpretare senza essere guidato.
Sul piano tecnico, Empyreal punta su un’estetica minimalista ma efficace, fatta di ambientazioni dominate da ombre, luci fredde e un costante senso di vuoto e isolamento.
Non è un gioco che stupisce con texture o dettagli ultra realistici, ma riesce a creare una forte atmosfera che tiene alta la tensione dall’inizio alla fine.
Il comparto sonoro è essenziale e perfettamente calibrato: ogni rumore di passi, ogni eco lontano, ogni segnale acustico contribuisce a far sentire il giocatore piccolo e vulnerabile di fronte a qualcosa di più grande di lui.

Punti di forza e limiti da considerare
Empyreal non è un gioco per tutti. La sua mancanza di spiegazioni, la difficoltà dei combattimenti e l’assenza di modalità multiplayer potrebbero allontanare chi cerca un’azione più accessibile o un’avventura da condividere.
Ma per chi ama le sfide solitarie, la scoperta lenta e ragionata, e un gameplay che non perdona l’errore, Empyreal rappresenta una delle esperienze più coinvolgenti e soddisfacenti dell’anno.
Empyreal è un titolo che punta tutto sulla libertà del giocatore, sulla difficoltà senza compromessi e su un mistero che si svela solo a chi ha la pazienza e il coraggio di cercarlo. Non è un gioco che ti spiega cosa fare. Non è un gioco che ti accoglie. È un viaggio difficile, silenzioso e crudele, che solo i più determinati riusciranno a completare. Per questi giocatori, Empyreal non sarà solo un gioco, ma un’esperienza che resterà impressa nella memoria come una delle più pure espressioni di esplorazione e sopravvivenza spaziale.