La compilation che unisce DreadOut e DreadOut: Keepers of the Dark è un regalo prezioso per gli amanti del genere horror e per chi apprezza i videogiochi con una forte impronta culturale. Creata dallo studio indonesiano Digital Happiness, questa raccolta porta i giocatori in un viaggio indimenticabile fatto di paura, enigmi e folklore sovrannaturale, offrendo un’esperienza completa e complementare tra i due titoli.
DreadOut Remastered Collection Recensione
Nel capitolo principale, DreadOut, vestiamo i panni di Linda Meilinda, una giovane studentessa intrappolata in una città desolata e infestata. La sua unica arma? Uno smartphone e una macchina fotografica, strumenti che trasformano la tecnologia moderna in strumenti di sopravvivenza contro il paranormale. L’uso di questi dispositivi aggiunge un tocco unico al gameplay, evocando una tensione costante mentre il giocatore cerca di scoprire ciò che si cela nell’ombra.
La trama è profonda e intrecciata con il folklore indonesiano, offrendo un tocco originale rispetto agli standard del genere horror. Ogni fotografia scattata da Linda non solo illumina il buio, ma rivela dettagli nascosti o vulnerabilità dei fantasmi che perseguitano la protagonista. La struttura del gioco, pur ispirandosi a classici come Fatal Frame, riesce a distinguersi grazie all’ambientazione esotica e alla capacità di evocare una costante sensazione di disagio.
Keepers of the Dark arricchisce l’universo di DreadOut con una struttura più aperta e dinamica. Ambientato nel misterioso Regno dello Specchio, il gioco introduce nuove sfide in otto aree infestate, ognuna popolata da fantasmi unici con caratteristiche e modalità di attacco diverse. Qui, la strategia e l’azione diventano centrali, permettendo al giocatore di scegliere l’ordine delle aree da esplorare, aumentando il senso di tensione e coinvolgimento.
A differenza del primo capitolo, Keepers of the Dark si concentra maggiormente sull’aspetto survival, pur mantenendo viva la connessione narrativa. L’esplorazione e la scelta dell’ordine in cui affrontare le sfide permettono un approccio più personale, aggiungendo un pizzico di rigiocabilità.
Uno degli aspetti più affascinanti della compilation è l’atmosfera. Pur non vantando una grafica di ultima generazione, il gioco compensa con un design artistico eccellente, che fa leva su luci, ombre e suoni per creare un’esperienza immersiva e inquietante. I fantasmi, ispirati al folklore indonesiano, sono sia creativi che terrificanti, contribuendo a rendere memorabile ogni momento.
Anche il sonoro gioca un ruolo chiave: ogni sussurro, cigolio o rumore improvviso mantiene alta la tensione, immergendo il giocatore in un ambiente opprimente e ricco di dettagli che alimentano la paura. La compilation DreadOut e Keepers of the Dark è un’esperienza imperdibile per chiunque ami i giochi horror con una forte identità culturale. Nonostante alcune limitazioni tecniche e una certa rigidità in alcune meccaniche, la narrazione coinvolgente, il design unico e l’originalità dell’ambientazione rendono questa raccolta un gioiello del panorama horror indipendente.
Un viaggio nei brividi che celebra il folklore e la creatività, dimostrando come un piccolo studio possa creare un’esperienza capace di lasciare il segno. Se siete alla ricerca di un’avventura che mescoli paura e cultura, questa compilation merita sicuramente un posto nella vostra collezione.