Downward Spiral Horus Station: Recensione, Trailer e Gameplay

Quest’oggi vi porteremo nello spazio con la nostra Recensione di Downward Spiral Horus Station, giocabile sia normalmente che con il supporto della realtà virtuale, su PC Steam e Playstation 4. 

Downward Spiral Horus Station Recensione

Horus Station prosegue le vicende lasciate in sospeso in Prologue. Come molti altri titoli della serie, ci ritroveremo senza gravità ad esplorare una stazione spaziale e i suoi pericoli, con la possibilità di immergerci in prima persona nell’esperienza di gioco grazie al supporto per la realtà virtuale. 

La narrazione viene gestita da immagini e cutscene con testi localizzati in italiano e la possibilità di consultare il diario degli sviluppatori tra i contenuti extra.

In Horus sostanzialmente ci ritroveremo a fronteggiare una gravità artificiale compromessa. Horus Station supporta sia il gioco via monitor che con i visori per la realtà virtuale, quest’ultima opzione da preferire per un’esperienza di gioco ottimale.

 

A differenza di altri titoli spaziali in VR che abbiamo avuto modo di provare, Horus supporta la co-operativa, con la possibilità dunque di cimentarsi nella campagna ai vari livelli di difficoltà, in compagnia di un amico.

Se amate il genere Walking Simulator spaziale, allora Horus Station fa indubbiamente al caso vostro. Il gioco si struttura in 8 capitoli della durata di mezzora ciascuno, dove purtroppo è possibile assistere al riutilizzo dei medesimi ambienti seppure in situazioni differenti, allo scopo di rendere la longevità del titolo nel complesso soddisfacente.

Ottimo il comparto audio, il quale è in grado di coinvolgere appieno il giocatore, qualora decidiate di giocare in VR con le cuffie.

 

Nel corso dell’avventura della durata di 3 ore circa, è possibile interagire con i vari elementi presenti nello scenario, tra cui delle pistole tecnologicamente avanzate. Abbiamo avuto modo di testare la versione Steam con supporto Oculus Rift, ed è inutile dirvi che il senso di immersione è evidente.

Tramite i Touch di Oculus è possibile gestire le mani del protagonista, aprendole e chiudendole all’occorrenza, per raccogliere gli oggetti o attivare degli interruttori. Grazie alle potenzialità del visore, è possibile vivere la gravità zero comodamente da casa, con tutti gli effetti che ne conseguono.

Dopo aver padroneggiato le meccaniche di base attraverso un tutorial intuitivo,siamo rimasti soli in balia di uno spazio ricco di misteri e pericoli.

La gestione dei movimenti potrebbe risultare inizialmente ostica ma come si suol dire la pratica rende perfetti. Horus ci porta ad esplorare una stazione spaziale in lungo e in largo, da soli o in compagnia di un collega, chiamati a ripristinare una gravità afflitta da varie problematiche.

Non mancano all’appello portelloni da aprire, meccanismi da attivare, lunghi corridoi nei quali spostarsi e condotti da attraversare, una gioia per i claustrofobici. 

Graficamente parlando Downward Spiral Horus Station si presenta soddisfacente, con ambienti modellati nei minimi dettagli, seppure riutilizzati più volte nel corso dell’avventura.

Naturalmente non ci troviamo di fronte un titolo tripla A ma se disponete di un visore che sia Oculus Rift, HTC Vive o PSVR, è indubbiamente un’esperienza che vi consigliamo di vivere.

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Downward Spiral Horus Station Gameplay Trailer