The Game Awards 2025: Nomination e Categorie per il GOTY

Il 2025 non è stato semplicemente un grande anno per il gaming: è stato un punto di svolta. L’industria ha dimostrato di saper fondere maturità artistica, ambizione narrativa e innovazione tecnologica come mai prima d’ora. Nuove IP capaci di scuotere il panorama videoludico, ritorni che hanno trasformato l’attesa in realtà e produzioni che hanno alzato l’asticella sotto ogni punto di vista. E ora, con l’annuncio delle nomination ufficiali dei The Game Awards 2025, abbiamo davanti una delle edizioni più equilibrate e sorprendenti di sempre.

Nomination e vincitori per i TGA
The Game Awards – Gamerbrain.net

A dominare la scena sono titoli che hanno saputo coniugare originalità e profondità. Clair Obscur: Expedition 33, autentica rivelazione dell’anno, guida molte delle categorie principali grazie alla sua visione artistica e narrativa fuori dagli schemi. Accanto a lui, l’ormai iconico Death Stranding 2: On The Beach, che conferma ancora una volta la capacità di Hideo Kojima di trasformare il videogioco in esperienza concettuale. Hades II arriva come esempio perfetto di sequel che non si limita a migliorare, ma espande l’identità dell’originale, mentre Hollow Knight: Silksong, dopo anni di attesa, dimostra come anche un titolo indipendente possa puntare al massimo riconoscimento del settore.

Le nomination per il Game of the Year sono un manifesto della diversità creativa che caratterizza il 2025:
Clair Obscur: Expedition 33, Death Stranding 2: On The Beach, Donkey Kong Bananza, Hades II, Hollow Knight: Silksong, Kingdom Come: Deliverance II.
AAA, indie e grandi ritorni: mai come quest’anno la sfida è aperta e imprevedibile.

La qualità registica è protagonista nella categoria Best Game Direction, dove troviamo visioni autoriali e sperimentali come Ghost of Yōtei e la narrazione spezzata di Split Fiction, mentre le performance di attori come Ben Starr, Charlie Cox, Jennifer English ed Erika Ishii dimostrano quanto sia ormai centrale l’interpretazione umana nell’esperienza di gioco.

Il fronte tecnico non è da meno. Battlefield 6, Silent Hill f e Death Stranding 2 spingono i limiti dell’audio design, mentre le colonne sonore firmate da Christopher Larkin, Darren Korb, Lorien Testard, Toma Otowa, Woodkid e Ludvig Forssell trasformano il suono in narrazione. Non è più semplice accompagnamento: è linguaggio emotivo.

Sul piano dell’arte visiva, l’eleganza disegnata a mano di Hollow Knight: Silksong, la suggestione francese di Clair Obscur: Expedition 33, l’estetica pittorica di Ghost of Yōtei e le scenografie cinematografiche di Death Stranding 2 rappresentano quattro interpretazioni completamente diverse di ciò che può essere “direzione artistica” in un videogioco.

Importante anche l’attenzione alla rappresentazione, all’accessibilità e all’impatto culturale dei videogiochi. South of Midnight, Consume Me, Despelote, Lost Records: Bloom & Rage e Wanderstop si contendono lo spazio dedicato alle opere che affrontano temi umani, sociali e profondamente narrativi.

Le nomination disegnano anche la mappa dell’intrattenimento moderno:
La sfida multiplayer vede scontrarsi Arc Raiders, Battlefield 6, Elden Ring Nightreign, Peak e Split Fiction, mentre il premio Best Ongoing conferma la forza delle community in titoli come Fortnite, Marvel Rivals, Final Fantasy XIV, Helldivers 2 e No Man’s Sky.

Il futuro, invece, prende forma nella categoria Most Anticipated Game, dominata da colossi come Grand Theft Auto VI, The Witcher IV, Marvel’s Wolverine, Resident Evil Requiem e 007 First Light. L’attesa è enorme, ma solo uno è destinato a catalizzare l’industria.

Le votazioni sono aperte e il pubblico, come ogni anno, ha un ruolo decisivo. Perché i The Game Awards non sono soltanto una celebrazione: sono lo specchio di un medium in costante evoluzione, dove arte, tecnologia, emozione e partecipazione convivono e costruiscono insieme il futuro dell’intrattenimento.