In un panorama videoludico dove la corsa alla produttività spinge sempre più studi a moltiplicare i progetti, Sucker Punch Productions sceglie di andare in direzione opposta. Il fondatore e direttore creativo Brian Fleming, in un’intervista concessa a VGC, ha ribadito una filosofia che da sempre distingue lo studio: concentrarsi su un solo grande gioco alla volta, senza disperdere energie tra produzioni parallele.
«Crediamo nella concentrazione totale», ha spiegato Fleming. «Che si tratti di proseguire la saga di Ghost o di riportare in vita Sly Cooper, la nostra priorità resta la stessa: dedicare tutto il tempo, la passione e le risorse a un unico progetto. Non possiamo fare due cose contemporaneamente».
Un approccio artigianale in un’industria seriale
Mentre colossi come Naughty Dog o Insomniac Games si dividono in più team per lavorare su diversi titoli in parallelo, Sucker Punch preferisce un modello più contenuto e focalizzato. È una scelta quasi contro tendenza, che privilegia la qualità sulla quantità e la cura maniacale dei dettagli sulla velocità di pubblicazione.
Fleming ha sottolineato come lo studio mantenga una cultura interna basata sull’equilibrio e sulla dedizione creativa: «All’interno del team nascono sempre una quindicina di idee interessanti, ma solo una di esse viene selezionata e seguita fino alla fine».
Ghost of Yotei o Sly Cooper: due strade per il futuro
Sul tavolo delle ipotesi per il prossimo capitolo firmato Sucker Punch ci sarebbero due nomi destinati a far discutere. Da un lato, il possibile sequel di Ghost of Yotei, che potrebbe ampliare la mitologia e l’universo narrativo del Giappone feudale, evolvendo ulteriormente quanto visto nell’ultimo capitolo. Dall’altro, l’attesissimo ritorno di Sly Cooper, il leggendario procione ladro nato su PlayStation 2, amato per il suo stile cartoon e il mix perfetto tra azione, furtività e ironia.
Entrambe le strade rappresentano due anime della storia di Sucker Punch: quella più epica e cinematografica, e quella più leggera e nostalgica. Tuttavia, Fleming non ha lasciato spazio a dubbi sul metodo: una sola visione, un solo progetto, nessuna distrazione.
Supporto continuo e nessuna “fuga in avanti”
Per il momento, lo studio rimane completamente concentrato sul supporto post-lancio di Ghost of Yotei, lavorando a patch di ottimizzazione, bilanciamenti del gameplay e a una modalità multiplayer in espansione. Nessuna remaster, nessuno spin-off o progetto secondario per “riempire i vuoti”.
«Vogliamo mantenere una dimensione umana, appassionata e coerente con i nostri valori creativi», ha concluso Fleming.