Recensione Shellshock 2 Blood Trails

Dalla Eidos Interactive vi presentiamo zombie, giungla e tanti tanti proiettili. Non sarà probabilmente il mix giusto per consodilare un titolo con diversi e pesanti difetti, ma in ogni caso ecco la recensione di Shellshock 2 Blood Trails.


Del suo predecessore molto realistico del lontano 2004, Shellshock : Nam ’67, non c’è molto. Gli sviluppatori hanno preso una larga curva da quel che era il genere basilare del videogioco, tendando in un’impresa audace riuscita forse per metà.

  • Trama

La storia cerca di inserire zombie affamati nel contesto di una già vista storia del Vietnam dagli occhi di un bambino che assiste agli orrori della guerra per la prima volta. Sembrerebbe quasi una miscela fra Platoon e 28 Giorni Dopo. Il vostro personaggio sarà Nate Walker, una nuova recluta che non appena toccato il paese viene buttata al limite di una base sotto assedio dai Vietcong. Quasi senza nessun filo logico, ShellShock 2 passa da uno stereotipo ad un altro rapidamente e  “conoscerete” il vostro fratello zombie, Cal.
Non sarà certo una piacevole riuniune di famiglia e non appena sarete al punto di venire ai fatti con Cal, i Vietcong entreranno in scena, facendo scappare vostro fratello. Vi ritroverete, di conseguenza, ad inseguire vostro fratello tra le giungle del Cambogia eliminando la piaga degli zombie e cercando il misterioso WhiteKnight (un cargo disperso durante un incidente aereo).

  • Gameplay, Ambientazioni

La trama è semplice ed è quel che basta per creare la giusta atmosfera per uno shooter decente. Questo, in aggiunta alle visuali ben realizzate, anche se ben distanti da titoli moderni come Crysis. Per quanto riguarda le ambientazioni, il loro design è decisamente attrattivo, anche se vi sembrerà (più volte) di passare da un set di guerra in Vietnam ad un altro. Infatti, un momento vi ritroverete a vagare in una misteriosa giungla e subito dopo in un tunnel\trappola dei Vietcong, per poi esplorare un villaggio in abbandono. Insomma, niente di particolarmente innovativo ma, perlomeno, tutti gli scenari sono piuttosto agghiaccianti (nel senso buono del termine, essendo un videogioco horror). Non riuscirete quasi a fare due passi senza notare un compagno senza una gamba a causa di un’esplosione, un soldato decapitato su di un muro o qualche povero sfortunato impalato su delle canne di bamboo.
Tutto molto buono, anche se già visto, a dire il vero. Purtroppo, se si ammette la presenza di questi aspetti positivi, non si può non notare l’inconsistenza della longevità. Shellshock 2 è decisamente corto. Per intenderci, la campagna singleplayer potrà prendere massimo 4 o 5 ore del vostro tempo, per essere completata ed in più, non è presente nessuna modalità multiplayer, quindi, una volta finito (permetterete il gioco di parole) è finita.

Giocare di nuovo il videogioco non è un’opzione molto interessante data la natura semplicistica dei livelli. Le ambientazioni sono buone, come già detto in precedenza, ma il design è piuttosto scarso. Quello che dovrete fare in ogni stage sarà semplicemente andare da A a B, con alcune lunghe pause durante la strada, durante le quali vi riparerete ed eliminerete un buon numero di nemici che continueranno a respawnare. In sostanza, continuerete per la vostra strada finchè non vi ritroverete con i vostri compagni, che aiuterete per sterminare le orde di Vietcong (o zombie Vietcong) che cominceranno a sbucare da tetti, sentieri della giungla e simili. Nemici che non vi daranno alcuna noia, in quanto spawneranno sempre dagli stessi punti, senza preoccuparsi troppo di una copertura od un effetto sorpresa. Dovrete, quindi, semplicemente mirare questi “spot” ed aspettare che i nemici comincino a venire verso di voi, per poterli sterminare. Fatto ciò, il gioco vi permetterà di continuare la vostra avventura e la “storia” ricomincerà.

Un aspetto particolarmente interessa di Shellshock 2 sono i vari minigames di fronte ai quali, il gioco vi metterà per evitare determinate morti. Questi minigames appariranno ogni qualvolta entrerete in un combattimento ravvicinato o innescherete qualcoma come delle trappole Vietcong. Se vi ritroverete in queste situazioni, il gioco vi sorprenderà con una sfida di velocità, durante la quale dei tasti appariranno sullo schermo e voi dovrete ricreare l’esatta sequenza sulla tastiera.
Per evitare che uno zombie vi afferri, ad esempio, dovrete premere W S A, quindi A S D ed infine W A D. Più procederete con il gioco e più veloci dovrete essere ad inserire queste sequeneze. Nei primi livelli avrete tutto il tempo a disposizione e l’inserimento dei vari tasti risulterà molto semplice mentre, più avanti, la vostra risposta dovrà essere quasi istantanea o vi ritroverete morti per chissà quale trappola Vietcong.
Intensi e piacevoli, questi momenti rendono il gameplay più piacevole sottolineando, magari, la presenza di uno zombie che vi aspetta proprio al prossimo angolo. In ogni caso, tendono ad essere pochi e molto distanti l’uno dall’altro, soprattutto se comparati al corri-e-spara generale di Shellshock 2.

  • Grafica 7 – Ambientazioni e personaggi sono ben realizzati e sicuramente danno l’idea di ciò che il gioco può “dare”. Non siamo a livelli altissimi ma l’engine grafico se l’è cavata piuttosto bene.
  • Audio 7 – E’ giusto. Funziona come dovrebbe per quanto riguarda le armi del videogioco. Anche il doppiaggio, non è malaccio.
  • Giocabilità 8 – E’ pur sempre un FPS. Mouse e tastiera lo rendono piuttosto semplice.
  • Longevità 3 – Inesistente. 5 ore scarse di campagna singleplayer e davvero nessun altro spunto che possa invogliare un gamer a cominciare di nuovo questo titolo
  • Totale 6,3 – Shellshock 2 Blood Trails non si fa di certo odiare, ma nemmeno cerca di rendersi amabile. I nemici sono piuttosto stupidi e spesso potreste annoiarvi durante la vostra avventura. Senza contare la mancanza di multiplayer che, al giorno d’oggi, fa scendere le valutazioni di un videogioco sottozero. Shellshock 2 non è snervante o mal realizzato. Quindi,  se quello che cercato è uno shooter classico e potete fare a meno di un AI sopraffina, livelli meglio elaborati ed il multiplayer, beh, è tutto vostro.