Negli ultimi giorni, la community PlayStation è in fermento a causa di un blackout del PlayStation Network (PSN) che ha impedito a milioni di utenti di accedere ai servizi online per quasi un’intera giornata. Per cercare di rimediare, Sony aveva promesso un’estensione di cinque giorni per gli abbonati a PlayStation Plus (PS Plus), ma la situazione si è rivelata più complicata del previsto. Molti giocatori, infatti, non hanno ancora ricevuto il prolungamento, mentre altri si sono ritrovati esclusi dalla compensazione, alimentando il malcontento generale.
Una compensazione che lascia fuori troppi utenti
La decisione di Sony di risarcire solo gli utenti con un abbonamento attivo durante il blackout ha sollevato molte polemiche. Chi non era abbonato in quel preciso momento o ha visto scadere il proprio abbonamento poco dopo, non ha ricevuto alcun tipo di indennizzo, nonostante l’impossibilità di utilizzare i servizi online. Per molti, questa scelta è stata vista come ingiusta e poco rispettosa nei confronti dell’intera base di utenti.
A peggiorare la situazione, numerosi utenti hanno segnalato che la scadenza del proprio abbonamento non è cambiata, segno che l’estensione promessa non è ancora stata applicata. Nonostante l’annuncio ufficiale da parte di Sony, in molti continuano a non vedere alcun cambiamento nel proprio account, il che ha generato ulteriore frustrazione e dubbi sulla reale volontà dell’azienda di mantenere la promessa.
Un altro elemento di grande frustrazione per gli utenti è la mancanza di trasparenza da parte di Sony. L’azienda si è limitata a giustificare il blackout con “problemi operativi”, senza fornire dettagli più precisi sulla natura dell’interruzione o sulle tempistiche di risoluzione. Questa comunicazione poco chiara ha contribuito a creare un clima di sfiducia tra i giocatori, che si aspettavano maggiore chiarezza e tempestività nelle risposte.
Al momento, Sony non ha fornito una data precisa per l’applicazione dell’estensione di cinque giorni agli abbonamenti PS Plus. Gli utenti continuano ad aspettare e a chiedere aggiornamenti, ma la mancanza di informazioni certe non fa altro che alimentare il malcontento. Se l’azienda non interverrà con comunicazioni più dettagliate e soluzioni concrete, il rischio è che la frustrazione della community cresca ulteriormente, mettendo Sony in una posizione ancora più scomoda.