Sembra uno sketch uscito da un universo parallelo, ma è accaduto davvero: nel cuore delle proteste ad alta tensione di Istanbul, mentre la polizia caricava i manifestanti con idranti e manganelli, un Pikachu gigante è stato visto correre tra la folla. Non era un Pokémon reale, ovviamente, ma qualcuno travestito con il classico costume giallo, scappato nel caos, e diventato in poche ore un’icona virale. Ma dietro l’immagine surreale si nasconde una situazione tutt’altro che comica.
Pikachu inseguito dalla polizia in Turchia
Le manifestazioni sono scoppiate dopo l’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, figura di spicco dell’opposizione turca e considerato il principale rivale del presidente Erdogan alle presidenziali del 2028. Le accuse di corruzione mosse contro di lui sono state accolte con forti sospetti di strumentalizzazione politica, portando migliaia di cittadini in piazza per protestare contro quello che molti definiscono un attacco alla democrazia.
In questo contesto drammatico, l’apparizione di Pikachu è diventata un’arma ironica contro la repressione. I social si sono scatenati:
“La polizia ha usato Idropompa. È super efficace!”
“Pikachu ha usato Fuga! Funziona sempre se sei abbastanza veloce.”
L’umorismo ha funzionato come valvola di sfogo, ma non ha oscurato la gravità dei fatti. Oltre 1.900 arresti sono stati segnalati nei giorni scorsi, coinvolgendo anche giornalisti, attivisti e semplici passanti, colpiti senza distinzione.
Il meme di Pikachu non è solo una trovata virale, ma un simbolo involontario di quanto sia diventato assurdo e disperato il contesto attuale. Qualcuno si chiede già quale sarà il prossimo “ospite” tra i manifestanti: Bulbasaur armato di lacrimogeni? Squirtle tra gli idranti? Meowth come portavoce?
Per ora, Pikachu è scomparso nel nulla, ma la sua corsa tra le nuvole d’acqua resta impressa nella memoria collettiva: una mascotte di libertà improvvisata, nel cuore di una protesta che il mondo intero sta osservando con crescente preoccupazione.