La serata degli Indie Game Awards, andata in scena il 18 dicembre, si è trasformata in uno dei casi più controversi dell’anno per il settore indipendente. Dopo aver conquistato i premi più prestigiosi, Clair Obscur: Expedition 33 è stato ufficialmente squalificato e privato dei riconoscimenti di Gioco dell’Anno e Debut Game, in seguito alla scoperta dell’utilizzo di intelligenza artificiale generativa durante lo sviluppo. Una decisione arrivata a sorpresa, ma definita inevitabile dagli organizzatori, che hanno ribadito una posizione di tolleranza zero sull’uso dell’IA generativa nei titoli candidati.
La posizione degli organizzatori e la revoca dei premi
In un comunicato diffuso nel pomeriggio di sabato, Six One Indie, responsabili della cerimonia, hanno spiegato che la violazione è emersa solo dopo la chiusura delle votazioni e la registrazione dello show. Al momento della candidatura, infatti, Sandfall Interactive aveva dichiarato che nessuna IA generativa era stata impiegata nello sviluppo del gioco.
La conferma dell’utilizzo dell’IA sarebbe arrivata il giorno stesso della prima dell’evento 2025, rendendo impossibile qualsiasi intervento preventivo. A quel punto, secondo gli organizzatori, la revoca dei premi e l’annullamento della candidatura sono stati considerati l’unico passo coerente per tutelare trasparenza, credibilità e coerenza del premio, nonostante le difficoltà operative di un team organizzativo ridotto.
Riassegnazione dei riconoscimenti
Con l’esclusione di Clair Obscur Expedition 33, i premi sono stati riassegnati ai secondi classificati. Il riconoscimento di Debut Game è passato a Sorry We’re Closed, mentre il titolo di Gioco dell’Anno è stato assegnato a Blue Prince. Una decisione che ha immediatamente acceso il dibattito all’interno della community indipendente e tra gli addetti ai lavori.
Il dibattito sull’uso dell’IA nei videogiochi indipendenti
La vicenda ha diviso l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi sostiene una linea rigida e inflessibile contro qualsiasi utilizzo di IA generativa, dall’altro chi chiede regole più chiare e condivise, soprattutto nei casi in cui l’intelligenza artificiale venga impiegata solo in fasi preliminari e non nel prodotto finale. Il caso di Clair Obscur Expedition 33 è diventato rapidamente un simbolo di un tema destinato a segnare il futuro dell’industria.
Le spiegazioni di Sandfall Interactive
Dopo le polemiche, il team di Sandfall Interactive ha deciso di chiarire pubblicamente la propria posizione. Il director Guillaume Broche ha affrontato l’argomento in un’intervista pubblicata dallo youtuber Sushi, spiegando il contesto reale dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Secondo Broche, l’IA generativa sarebbe stata sperimentata nel 2022, quando lo sviluppo del gioco era già in corso. In quella fase, il team avrebbe testato la tecnologia senza ritenerla compatibile con la visione creativa del progetto. Gli asset generati artificialmente sarebbero stati utilizzati esclusivamente come placeholder, ovvero elementi temporanei destinati a essere rimossi, come alcune texture provvisorie inserite in fasi ancora incomplete della produzione.
Nessun contributo creativo dell’IA e promesse per il futuro
Broche ha ribadito che concept art, direzione artistica, doppiaggio e contenuti narrativi sono stati realizzati interamente da persone, sottolineando che l’intelligenza artificiale non ha avuto alcun ruolo creativo nel prodotto finale. Guardando al futuro, il director ha assicurato che i prossimi progetti di Sandfall Interactive non includeranno alcun contenuto creato tramite IA generativa, pur ammettendo che l’evoluzione dell’industria resta complessa e difficile da prevedere. La promessa del team è netta: tutto sarà creato da esseri umani, senza scorciatoie tecnologiche.