: un soulslike da fiaba oscura che profuma di Nintendo 64

Se hai nostalgia delle atmosfere cupe e solenni del primo Dark Souls, ma ti manca anche quella ruvidità affascinante dei giochi Nintendo 64, c’è un nuovo progetto che potrebbe catturarti al primo sguardo: Mouseward, disponibile in versione pre-alpha. Il team dietro al titolo è lo stesso di Void Sols, il soulslike personalizzabile pensato anche per chi non è veterano del genere, e qui ritroviamo la stessa filosofia. La morte non è una punizione definitiva, ma un passaggio naturale, un modo per imparare e migliorare.

Progressione alla Souls… ma più indulgente

In Mouseward, ogni caduta non cancella i progressi: gli avversari tornano, certo, ma tu mantieni i punti guadagnati e puoi convertirli subito presso l’ultimo falò, attraverso un sistema di crescita che richiama Skyrim, ma in versione eterea e stilizzata.

L’ambientazione sembra fondere una Nuova Anor Londo ricoperta da foreste titaniche con l’estetica gotica e un po’ deformata di titoli come Ocarina of Time e MediEvil. Palazzi silenziosi, scorci decadenti e personaggi dall’aria stramba: un omaggio dichiarato ai mondi dark-fantasy di fine anni ’90.

La trama si apre con una calamità: una pioggia di stelle ha ridotto il mondo in rovine. Tu controlli un topo rianimato, un minuscolo non-morto chiamato a ricomporre i frammenti celesti e riportare equilibrio.
Sul cammino ritrovi tutte le caratteristiche amate dai fan del genere: parate, rotolate, imboscate, attacchi furtivi, arcieri insopportabili, scorciatoie segrete e colpi dall’alto, senza dimenticare incontri con tassi dall’indole omicida che sembrano usciti da una fiaba macabra.

Prime impressioni: una formula vecchia scuola che promette molto

Dopo i primi giri attorno al falò iniziale, Mouseward dà subito l’idea di un progetto sincero, con comandi reattivi, atmosfera ben costruita e quella rara ambizione di onorare le origini del genere soulslike pur tentando qualcosa di personale. La componente da collectathon e i richiami ai platform dell’era 32/64-bit fanno intuire un’evoluzione interessante, soprattutto quando si passerà dal tutorial alla struttura completa.