Dopo il successo ottenuto dal sequel, Image&Form porta su Nintendo Switch anche il primo capitolo di Steam World Dig, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione.
Steam World Dig Recensione
Il gioco inizia con la scomparsa dello Zio di Rusty nelle miniere di una piccola cittadina western, la sparizione del robot minatore ha portato la città in rovina, costringendo suo nipote a partire alla ricerca dello zio, munito del suo fidato piccone dovrà farsi strada nella miniera sotterranea, raccogliendo le risorse necessarie per riportare la città allo splendore di un tempo.
All’inizio del gioco verremo catapultati in un tutorial dove potremo apprendere le basi, scendendo sempre più in basso nella miniera, potremo sbloccare nuovi potenziamenti per il protagonista, i quali mirano sia migliorare notevolmente i movimenti dello stesso che conferendo abilità utili alla raccolta delle risorse, per affrontare al meglio i pericoli del sottosuolo.
Come ogni platform che si rispetti, avremo a disposizione una barra vitale, la quale se scenderà a zero causerà il gameover, costringendoci a ripartire dall’ultimo checkpoint raggiunto.
Oltre la barra vitale, dovremo tenere sotto controllo durante la discesa nelle miniere, anche l’energia che alimenta la trivella, il pugno, il super salto e le altre funzionalità del robot, munendoci costantemente di acqua oltre che del materiale , come fossimo in un survival game.
Spesso ci ritroveremo dunque a tornare in superficie per depositare le risorse accumulate e rifornirci del necessario per addentrarci nuovamente nell’oscurità della miniera. Raggiunti i vari checkpoint disseminati nel sottosuolo, potremo spostarci velocemente da un luogo all’altro con il teletrasporto.
Tramite i negozi situati nel paese, è possibile con il denaro ottenuto dalla vendita dei minerali raccolti, acquistare delle agevolazioni per il robot, le quali ci consentono di utilizzare più a lungo le varie funzionalità dello stesso.
Osservando la mappa durante la discesa, è possibile tenere sotto controllo non solo i vari checkpoint ma anche la presenza di nuovi aggiornamenti, localizzati all’interno delle grotte, le quali generano mondi casuali e differenti dalla mappa principale.
Eliminando i nemici, è possibile raccogliere dagli stessi dei boost temporanei, con i quali è possibile proseguire la discesa senza ritornare in superficie. Oltre le grotte principali ve ne sono di secondarie, le quali che custodiscono metalli preziosi e globi energetici oltre i token necessari per sbloccare determinate abilità.
Il salvataggio dei progressi avviene tramite i teletrasporti. Per l’intera durata ci ritroveremo dunque a salire e scendere dal sottosuolo alla città e viceversa, sia per commerciare le risorse raccolte che per ottenere nuovi potenziamenti, fino a quando non ritroveremo lo zio perduto.
Oltre a fare i conti con la scarsità di luce, acqua ed altri fattori che consentono al robot di sopravvivere nelle miniere, nel corso della discesa ci ritroveremo a confrontarci con nemici di vario tipo, i quali possono essere sconfitti utilizzando l’equipaggiamento in dotazione, che naturalmente si consuma in maniera graduale, e necessità costantemente di manutenzione.
Possiamo dunque affermare di come Steam World Dig fondi differenti generi videoludici, dal platform al puzzle game, aggiungendo un pizzico di ruolistica. Se avete apprezzato il sequel distribuito tempo fa su Switch, e vi siete lasciati sfuggire il prequel, è giunto il tempo di correre sull’eShop ed acquistarlo!