miHoYo ha finalmente svelato Varsapura, un ambizioso gioco open world in sviluppo su Unreal Engine 5, avvolto da un’atmosfera misteriosa, psicologica e percettiva, molto diversa dai precedenti titoli dello studio. Non sono ancora state rivelate piattaforme né data di uscita, ma l’azienda ha già avviato il reclutamento di sviluppatori nei suoi studi di Shanghai e Singapore, segno che il progetto è entrato in una fase di produzione attiva e complessa.
Fin dalle prime informazioni, Varsapura appare come un’esperienza videoludica profondamente mentale, dove percezione, identità e osservatore giocano un ruolo essenziale. Non un semplice gioco, ma un esperimento cognitivo e narrativo, capace di modificarsi in base a chi lo vive.
Identità fluida e percezione soggettiva: l’avatar che cambia forma
Uno degli aspetti più affascinanti riguarda l’ingresso nel mondo di gioco. L’aspetto del protagonista non è fisso, ma cambia automaticamente in base alle preferenze estetiche di chi osserva. Questo fenomeno, definito parapsicologico, suggerisce che il gioco adotti un sistema visivo adattivo e personalizzato, come se potesse interpretare il gusto del giocatore e rispecchiarlo nel personaggio.
Non esiste dunque una vera identità visiva del protagonista: la sua immagine è una conseguenza dello sguardo.
La trama ruota attorno a SEAL – Shadow Emergency Alliance, un’organizzazione segreta che studia anomalie percettive e instabilità mentale. Nei materiali diffusi compaiono termini inquietanti come:
Cognosea disruption events,
Internal Directive 047-EX,
monitoraggio ambientale,
interferenze cognitive.
Si percepisce un tono scientifico, segreto e disturbante, che richiama concetti come sorveglianza globale, realtà manipolata, esperimenti mentali e percezione alterata. Varsapura non mostra solo un mondo da esplorare, ma un luogo che osserva a sua volta il giocatore.
Percezione come gameplay: stabilità cognitiva e mente reattiva
Un dettaglio molto interessante riguarda le istruzioni rivolte direttamente al giocatore nei materiali ufficiali, che invitano a:
restare calmi,
evitare speculazioni eccessive,
mantenere la stabilità cognitiva,
segnalare anomalie percettive.
Questo linguaggio lascia intendere che lo stato mentale del giocatore potrebbe influenzare gli eventi, forse modificando ambienti, interazioni, dialoghi o finali. In Varsapura, il giocatore non osserva soltanto, ma viene osservato. La coscienza diventa parte del sistema.
Unreal Engine 5 al servizio della percezione
Le prime sequenze mostrano un livello tecnico altissimo, realizzato su RTX4090, con un chiaro obiettivo: creare un mondo fotorealistico, vivo e mutevole, dove luce, ombre, riflessi e materia reagiscono alla presenza dell’osservatore.
L’Unreal Engine 5 viene usato per:
illuminazione dinamica,
fisica avanzata,
ambienti deformabili,
espressioni facciali realistiche,
spazi che reagiscono alla percezione.
Non si tratta solo di qualità grafica, ma di creare un mondo instabile, che sfuma i confini tra realtà, illusione e memoria.
Un videogioco che ti osserva?
miHoYo ha dichiarato di essere alla ricerca di sviluppatori con alta stabilità cognitiva e spiccata sensibilità percettiva. Una frase reale, ma anche un messaggio simbolico. Varsapura sembra voler offrire un’esperienza mentale, soggettiva e mutevole, dove ciò che il giocatore vede potrebbe non essere ciò che esiste davvero.
Varsapura non vuole solo raccontare una storia. Vuole metterti dentro l’esperienza. Vuole osservarti. Vuole capire come percepisci. E forse, alla fine, non sarà il personaggio a cambiare, ma chi lo guarda.