The Sinking City 2 rinviato al 2026: la guerra in Ucraina rallenta lo sviluppo

Lo studio ucraino Frogwares ha ufficialmente annunciato il rinvio di The Sinking City 2, il seguito del suo acclamato titolo investigativo ispirato ai miti di Lovecraft. Inizialmente previsto a sorpresa entro la fine del 2025, il gioco arriverà invece nella prima metà del 2026. La decisione non è dovuta a motivi tecnici o strategici, ma alle condizioni di vita e di lavoro sempre più difficili che il team affronta quotidianamente a causa della guerra in Ucraina.

Nel comunicato ufficiale, Sergiy Oganesyan, Head of Publishing di Frogwares, ha raccontato con grande sincerità quanto sia complicato mantenere la produttività in una situazione di costante emergenza. L’elettricità, i bombardamenti, la paura: tutto influisce, ma il team non si è mai fermato.

“Sviluppare un videogioco durante una guerra non è qualcosa per cui ci si possa davvero preparare. Bisogna adattarsi di continuo. A un certo punto abbiamo perso la corrente per giorni interi mentre droni e missili colpivano la rete energetica.”

Il racconto diventa ancora più toccante quando Oganesyan descrive le notti passate in bianco, con il rumore delle esplosioni che scandisce le ore.

“Quando quella tattica ha smesso di funzionare, sono arrivate le ondate di droni ogni notte, da mezzanotte all’alba. Lavori tutto il giorno, poi resti sveglio ad ascoltare il rumore delle sirene e dei colpi, e la mattina devi comunque riprendere. Tutto questo ci ha rallentati al punto che non avrebbe senso affrettare il progetto solo per rispettare una data che ormai non ha più significato.”

Lo sviluppatore ha aggiunto che l’arrivo dell’inverno potrebbe aggravare la situazione, poiché gli attacchi alle infrastrutture energetiche si intensificano. Per questo, Frogwares ha scelto di non sacrificare la qualità pur di rispettare il calendario: “Preferiamo prenderci il tempo necessario e adattarci ancora una volta, piuttosto che compromettere la visione del gioco.”

Oltre agli ostacoli esterni, il team sta affrontando anche una grande sfida creativa. Con The Sinking City 2, Frogwares abbandona la formula classica dell’avventura investigativa per cimentarsi con il survival horror puro, un genere completamente nuovo per lo studio.

Il lead game designer Alexander Gresko ha spiegato quanto questa transizione sia impegnativa ma anche entusiasmante:

“Per più di vent’anni abbiamo realizzato avventure basate su indagini e misteri. Il survival horror è un territorio diverso: serve tensione, ritmo, gestione delle risorse e combattimenti. È un genere che amiamo da sempre, ma svilupparlo richiede un livello di attenzione enorme. È stimolante, ma inevitabilmente rallenta lo sviluppo.”

Nonostante il rinvio, Frogwares ha pubblicato nuove immagini ufficiali che mostrano la cupa atmosfera di The Sinking City 2: ambienti allagati, luci soffuse e creature deformi che si aggirano tra le rovine. La direzione artistica promette un’esperienza visiva intensa e disturbante, perfettamente in linea con l’universo lovecraftiano.

La senior social media manager Anna Bieniek ha confermato che nei prossimi mesi verranno mostrati nuovi video di gameplay e condivisi aggiornamenti più dettagliati:

“Abbiamo avviato una fase di test privati molto precoce con la nostra community. Il feedback dei giocatori è stato fondamentale per affinare alcune meccaniche chiave. Per questo ora ci sentiamo più fiduciosi nel mostrare pubblicamente ciò su cui stiamo lavorando da tanto tempo.”

Il rinvio di The Sinking City 2 è molto più di una semplice notizia di calendario: è il simbolo della resistenza di un team che continua a creare sotto le bombe, trasformando la paura e la precarietà in arte. Frogwares, già noto per la serie di Sherlock Holmes e per il primo The Sinking City, dimostra ancora una volta un coraggio creativo fuori dal comune, scegliendo di evolversi piuttosto che arrendersi.

The Sinking City 2 non sarà soltanto un videogioco, ma anche una testimonianza di perseveranza e di amore per il medium. Quando arriverà nel 2026, sarà probabilmente uno dei titoli più attesi e significativi dell’anno, non solo per il suo contenuto, ma per ciò che rappresenta: la forza di chi continua a creare anche quando tutto intorno sembra volerlo distruggere.