Con un debutto carico di atmosfera durante l’Xbox Games Showcase, il team di Rebel Wolves – formato da veterani dell’industria che in passato hanno lavorato a The Witcher e Cyberpunk 2077 ha finalmente alzato il sipario sul suo primo progetto: The Blood of Dawnwalker. In uscita nel 2026, questo RPG single-player narrativo promette di portare una ventata di aria nuova nel genere, introducendo un’idea innovativa chiamata Narrative Sandbox, un approccio che fonde libertà totale e profondità narrativa.
Trailer e dettagli per il nuovo RPG dai creatori di The Witcher 3
Un mondo medievale colpito dalla peste… e dalla sete di sangue
The Blood of Dawnwalker è ambientato nella valle immaginaria di Vale Sangora, nascosta tra le vette plumbee dei Monti Carpazi nel XIV secolo. L’Europa è in ginocchio sotto il peso della Peste Nera, e la società, dilaniata dalla paura e dalla superstizione, sembra vicina al collasso. In mezzo a questo scenario disperato, emerge una figura inquietante: Brencis, un vampiro che spodesta il signore locale e instaura un regno del sangue, promettendo ai sopravvissuti una cura contro il morbo. Il prezzo? Una nuova forma di obbedienza… e trasformazione.
A opporsi a questo equilibrio innaturale c’è Coen, il protagonista. Un giovane maledetto da un rituale incompiuto, trasformato in qualcosa che non dovrebbe esistere: un dawnwalker, essere diviso tra luce e oscurità, umano di giorno e vampiro di notte. La sua lotta è personale, ma il suo destino si intreccia con quello dell’intera valle.
Due nature, due stili di gioco, infinite conseguenze
Il cuore del gameplay è nella doppia identità di Coen, che modifica in profondità sia le meccaniche di combattimento che le relazioni con il mondo. Durante il giorno, Coen utilizza armi medievali realistiche, con uno stile ispirato alla scherma storica (frutto della consulenza di veri schermidori) e affiancate a una magia rituale oscura. Niente effetti luminosi o incantesimi ad area: la magia qui è sporca, fisica, viva. Si incide sulla pelle, si attivano rune attraverso il dolore, si manipola l’aria e il sangue come fonti di potere.
Di notte, invece, l’anima umana cede il passo alla creatura. Le rune si richiudono, le ferite guariscono, e si accede a un arsenale di abilità vampiriche: artigli, salti sovrumani, visione potenziata, forza brutale. Ma ogni potere ha un prezzo. Il Blood Craving – un sistema che gestisce fame e salute, obbliga a scegliere con attenzione quando e come nutrirsi. Perdere troppo sangue, subire danni gravi o usare eccessivamente i poteri può scatenare la perdita di controllo, trasformando Coen in una bestia assetata che attacca chiunque, compromettendo missioni e alleanze.
Narrative Sandbox: la trama si piega alle tue scelte
Dopo un prologo guidato, il mondo di The Blood of Dawnwalker si apre completamente al giocatore. Non ci sono binari narrativi obbligatori: puoi decidere se abbracciare il lato vampirico, allearti con Brencis, sostenere la resistenza umana, oppure seguire un percorso solitario, manipolando entrambi gli schieramenti.
Questo approccio prende il nome di Narrative Sandbox, ed è molto più di una semplice formula open-world. Ogni missione, ogni personaggio e ogni dialogo può cambiare in base al modo in cui ti presenti – umano o vampiro e a come hai gestito i tuoi poteri fino a quel momento. È persino possibile affrontare il boss principale in qualsiasi momento, scegliendo tra confronto frontale, inganno, alleanze o sabotaggio. Le conseguenze sono profonde, persistenti e spesso irreversibili.
Vampiri, ma non come li avete mai visti
Nel mondo di The Blood of Dawnwalker, i vampiri non sono creature da cliché. Sono nobili oscuri, decadenti e ritualistici, legati a tradizioni secolari che affondano le radici nella stregoneria e nella sofferenza. La trasformazione non è un morso romantico, ma un atto doloroso e simbolico: per creare un altro vampiro, è necessario strapparsi un dente e trafiggere il cuore della vittima. Un rituale sacro, che nel caso di Coen si è spezzato, generando un’anomalia che minaccia l’equilibrio stesso del potere sovrannaturale. La lore promette un’esplorazione approfondita di miti e leggende rivisitati in chiave cupa e credibile, dove ogni elemento ha un’origine, una funzione e un prezzo.
The Blood of Dawnwalker non vuole essere solo un altro RPG dark fantasy. Vuole ridefinire cosa significa narrazione interattiva, trasformando il giocatore in un agente attivo del dramma, nel cuore di una valle dove la luce e l’ombra convivono… e l’anima del protagonista rischia di perdersi nel mezzo.