Tomb Raider, il ranking di tutti i videogiochi della serie da MS-DOS fino alle slot online

Negli ultimi 30 anni il mondo dei videogiochi ha creato veri e propri fenomeni di costume, capaci di travalicare i confini delle community di gamer, diventando icone mainstream in tutto il mondo. Ne è un esempio il gioco Tomb Raider con il suo iconico personaggio protagonista: la ricca ereditiera ed archeologa Lara Croft.

Il titolo, che nel 2021 compie 25 anni, rappresenta una pietra miliare nella storia dei videogiochi, in particolare del genere avventura dinamica in terza persona con grafica 3D. Inoltre, ha contribuito in modo significativo al successo della console PlayStation ed in generale al dominio delle console a partire dalla seconda metà degli anni Novanta.

Nato nel 1996, Tomb Raider è diventato protagonista anche nei fumetti nel 1999 con un titolo omonimo pubblicato fino al 2005 e sul grande schermo nel 2001 con il film “Lara Croft: Tomb Raider” in cui Lara Croft era impersonata da Angelina Jolie: si tratta del primo esempio di pellicola di successo tratta da un videogioco. Successivamente nel 2018 è arrivato il reboot della serie con il film “Tomb Raider”, in cui la protagonista è interpretata da Alicia Vikander.

La saga è stata un successo anche nel merchandising e nell’intrattenimento in generale: sono ad esempio stati prodotti slot machine e giochi online a tema Tomb Rider. Per chi vuole sfidare la probabilità ritrovando le affascinanti atmosfere del gioco originale, è disponibile una demo della slot online su truffa.net, sito specializzato nella valutazione e nella recensione di casinò e piattaforme di gioco online autorizzate ADM.

Il potere di Lara Croft

Non si può negare che uno dei motivi principali del successo di Tomb Raider sia legato a doppio filo con la sua protagonista. Lara Croft è diventata un’icona femminile di successo, anche se è solo un personaggio virtuale, tanto da essere entrata nel Guinness dei Primati e da avere una stella nella Walk of Fame dei videogiochi, assegnata nel 2006. Il gioco infatti emancipa la figura femminile e pone al centro di diverse avventure una ragazza colta ed intelligente, che utilizza le sue qualità positive come l’enorme cultura, la conoscenza delle lingue e la grande preparazione in campo archeologico.

A Lara non manca ovviamente un aspetto attraente, che ha ulteriormente contribuito al suo successo. Le sue forme abbondanti e le gambe affusolate, valorizzate da mini-shorts e stivali, non sono passate inosservate e sono state subito apprezzate dall’universo maschile, che costituisce la maggioranza dei videogiocatori. Si può dire, quindi, che Lara Croft sia un personaggio in grado di mettere d’accordo tutti.

Un aneddoto narra che il look di Lara Croft sia stato realizzato per un errore del disegnatore e sia stato successivamente mantenuto nella versione finale. Di sicuro a metà anni ’90, con la grafica disponibile all’epoca, l’unico modo per distinguere chiaramente una figura femminile da una maschile era accentuandone le forme.

La biografia di Lara Croft cambia leggermente in base alle diverse edizioni del gioco: se tutti concordano sul luogo di nascita (Abbington, in Inghilterra), la data di nascita varia tra il 1968 e il 1992 tra gli universi Core Design e Crystal Dynamics, che ha proposto anche un riavvio della serie con una nuova triologia nel 2013.

Grafica e gameplay: l’evoluzione di una pietra miliare del gaming

Quandò uscì nel 1996, Tomb Raider aveva tutti gli ingredienti per diventare un successo anche dal punto di vista della grafica e del gameplay. Si trattava di un titolo fortemente innovativo che introduceva un nuovo genere: l’action-adventure, che negli anni successivi ha influenzato fortemente il settore dei videogiochi.

Tra le caratteristiche che rendevano Tomb Raider unico c’erano le ambientazioni da esplorare molto ampie, che divennero un elemento distintivo del gioco, e la posizione della telecamera, collocata in terza persona (cioè arretrata rispetto al protagonista).

Un discorso a parte merita la grafica, che era in tre dimensioni: si tratta, in particolare, di uno dei primi giochi di esplorazione tridimensionale in assoluto ad essere arrivati sul mercato. Per l’epoca era una novità quasi assoluta, ma la tecnologia disponibile non riuscì a garantire un risultato di qualità (i poligoni erano pochi e piuttosto visibili). La qualità della grafica migliorò nei capitoli successivi, al pari della fluidità di gioco, portando ad una esperienza ancora più immersiva.

Il giocatore controlla i movimenti di Lara Croft all’interno di un grande universo tridimensionale suddiviso in più livelli. Lo scopo del gioco è recuperare e ricomporre un antico artefatto, chiamato Scion e dotato di misteriosi poteri, che è stato distrutto in più pezzi collocati in giro per il mondo. Attraversando per intero ogni livello si passa alla località successiva, ma prima bisogna affrontare animali feroci e creature mitologiche, ma anche risolvere enigmi e azionare i meccanismi nascosti per aprire le porte.

In Tomb Rider l’azione frenetica e coinvolgente degli sparatutto è abbinata ad elementi tratti dai videogiochi a piattaforma (platform games). Nelle successive versioni del gioco, la protagonista è stata equipaggiata con nuove armi e inedite mosse, utili per fronteggiare nuovi ostacoli in modo più simile alla realtà come ad esempio la capacità di arrampicarsi o di strisciare.

Tomb Raider è stato pubblicato in tre serie, ognuna delle quali articolata in più capitoli: la prima dal 1996 al 2003, la seconda dal 2006 al 2008 e la terza – che rappresenta un riavvio della serie – a partire dal 2013.

Il successo continua Dato che il pubblico ha dimostrato di continuare ad amare Lara Croft e le sue avventure, è facile prevedere che usciranno nuovi capitoli. In particolare, è stato annunciato un nuovo gioco per celebrare i 25 anni della serie nel 2021. Ma l’archeologa-ereditiera è destinata a tornare anche sul grande schermo, dato che è in preparazione il sequel del film del 2018