Die for Valhalla: Recensione, Trailer e Screenshot

Dopo Zombie VikingsWULVERBLADEarriva su PC, Xbox One, PS4 e Nintendo Switch un nuovo beat ‘em up a scorrimento orizzontale, incentrato nuovamente sulle leggende nordiche, ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Recensione di Die for Valhalla, su gentile concessione di Monster Counch.

Die for Valhalla Recensione

Come anticipato, Die for Valhalla è rivolto a tutti gli appassionati dei picchiaduro a scorrimento orizzontale, nel quale vestiamo i panni di una delle divinità nordiche, dotata dell’abilità di resuscitare vichinghi defunti per prendere possesso del loro corpo, allo scopo di trucidare ogni nemico capiti a tiro.

Prima di cominciare l’avventura ci viene proposta la possibilità di decidere se cimentarsi nella modalità storia o nel Deathmatch in locale fino a 4 giocatori.

Naturalmente il fulcro principale dell’esperienza di gioco risiede nella campagna, suddivisa in quest e regioni. Dalla mappa è possibile selezionare i livelli da affrontare spostandosi sulle varie caselle.

Portando a termine i livelli si ottengono dei punti esperienza, i quali possono essere spesi tramite un albero delle abilità insolito. A differenza di altri giochi della serie, ci ritroveremo ad acquistare varie caselle a seconda dei nostri interessi, seguendo il percorso che più ci aggrada, ottenendo tutte le migliorie ed abilità selezionate.

Si parte da un’abilità principale e ci si sposta nei riquadri fino al punto di arrivo, un sistema che all’apparenza potrebbe risultare al quanto ostico da comprendere ma che in realtà è più semplice di quanto sembri.

Una volta completati i livelli verranno contrassegnati con una spada, per aiutarci a capire quali abbiamo portato a termine, con la possibilità di rigiocarli in qualsiasi momento.

Nel corso degli stage dovremo spostare la dea sul campo di battaglia, impossessandoci di oggetti come trappole e barili, vichinghi defunti e perfino i nemici stessi. Il tempo impiegato per impossessarsi di un soggetto varia a seconda del livello della suddetta abilità.

Come per i mortali anche la dea presenta una barra energetica che se esaurita ci porta di fronte la schermata del gameover, barra che può essere dimezzata solo se veniamo colpiti durante la forma originale.

Alla morte di un vichingo ne segue un secondo e cosi via dicendo, grazie alla generosa presenza di tombe nello scenario, pronte per essere utilizzate a proprio vantaggio per riportare in vita arcieri, condottieri ed ogni altra sorte di vichingo. 

Ogni personaggio resuscitato oltre la barra energetica presenta 3 piccole barrette giallastre, le quali indicano il numero di volte che è possibile utilizzare la schivata, ricaricandosi in modo automatico.

Dall’arciere in grado di colpire con 3 frecce simultaneamente al guerriero armato di spada e scudo, passando per il vichingo dalle doppie asce. 

Eliminando gli avversari o distruggendo gli oggetti si ottengono cuori extra per ripristinare la salute e punti esperienza da spendere alla fine dello stage. Non mancano epici e titanici boss da fronteggiare dopo aver completato un certo numero di livelli, i quali oltre la classica barra della salute posta nella parte inferiore dello schermo, presentano abilità ed animazioni proprie.

Il tutto viene corredato di un comparto grafico in cell shading, il quale ricorda per certi versi lo stile utilizzato in Don’t Starve, dai tratti oscuri e originali, con un gameplay immediato e intuitivo, divertente e veloce seppur ripetitivo.

Gradevole la colonna sonora che si sposa alla perfezione con le ambientazioni proposte,  riprodotta in loop per tutta la durata dello stage. Molto generosa la longevità del titolo, sia grazie alla presenza dei numerosi stage affrontabili che della rigiocabilità degli stessi.

Se amate il genere beat ‘em up e le leggende nordiche, allora non vi resta che acquistare questo mini capolavoro, che a differenza di WULVERBLADE, depone la difficoltà in favore del divertimento.

Die for Valhalla Gameplay Trailer