Recensione Maldita Castilla EX – Cursed Castile

Chi di voi non è cresciuto salvando principesse in Ghosts ‘n Goblins? Nonostante ci troviamo in un era in cui la nuova generazione la fa da padrone, c’è chi preferisce affidarsi ai classici degli anni 80-90 per soddisfare le esigenze e rendere felici i giocatori vecchia scuola, proponendo titoli del calibro di Maldita Castilla Cursed Castile di cui vi parleremo oggi.

maldita

Ritorno alle origini

Maldita Castilla Cursed Castile ci porta in un mondo popolato da demoni e mostri sanguinari di ogni tipo nei panni di un cavaliere di nome Don Ramiro, il quale è stato incaricato dal Re di difendere i confini del regno dall’invasione delle forze del male, in scenari 2D ispirati al celebre Ghosts ‘n Goblins. I comandi di gioco sono molto elementari e si articolano in soli due tasti da premere, uno per saltare e l’altro per attaccare oltre chiaramente i movimenti del cavaliere tramite lo stick analogico.

Nonostante la difficoltà non sia lontanamente paragonabile al suo erede spirituale, non si tratta di un gioco molto semplice, sia a causa dell’elevato numero di nemici sullo schermo che la brutalità degli stessi, costringendo il giocatore ad attuare la migliore strategia per uscire fuori da una spiacevole situazione o per contrastare uno dei tanti boss presenti nel gioco. Maldita non si presenta mai come un gioco frustrante, la presenza di scrigni permettono al giocatore di ottenere vite e cuori extra oltre la grande mola di check point sparsi per lo strage, permettendo di riprendere dal punto raggiunto in caso di morte.

maldita_castilla_04

La Spagna in PixelArt

L’ambientazione scelta dal team di sviluppo è la Spagna da cui ne prende nome il gioco ossia “La castiglia maledetta”, creature maligne appartenenti al folklore spagnolo con citazioni ai romanzi più noti della letteratura come Don Chisciotte della Mancia. Lo stile artistico utilizzato dagli autori richiama il pixelart dell’epoca con due bande nere verticali per la simulazione della risoluzione in 4:3, ossia del tubo catodico.

Colori simili al capolavoro targato Capcom con una colonna sonora che riesce a coinvolgere il giocatore portandolo indietro nel tempo, all’epoca in cui giochi di questo tipo la facevano da padrone e dove il comparto grafico veniva accantonato per lasciare posto ad un gameplay divertente quanto impegnativo e coinvolgente.

 

maldita-castilla-03-700x525

Il regno dalla fine limitata

Purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco e Maldita non è da meno. Nonostante si adatti alle esigenze dei videogiocatori dell’epoca, facendo versare qualche lacrimuccia in ricordo dei vecchi tempi, Maldita ha una longevità scadente che si attesta sull’ora circa estendibile a due ore nel caso in cui vi siano difficoltà a completare il titolo. Rispetto l’edizione PC uscita tempo addietro, la versione Xbox One consente l’utilizzo dei filtri per migliorare la resa grafica e la rimasterizzazione delle tracce audio oltre l’inserimento di due nuovi stage per un totale di 8 ulteriori boss e dei mini boss inediti.