[Recensione] Don’t Starve: Giant Edition

Dai creatori di Mark of the Ninja e Shank, arriva su XBOX ONE un gioco che ha fatto molto parlare di se su PC e che oggi vogliamo recensire per voi, ci stiamo riferendo ovviamente a Don’t Starve Giant Edition. 
Don't Starve Giant Edition logo

Don’t Starve: Il Johnny Deep stilizzato

Nel gioco vestiamo i panni di Wilson, appassionato di scienza che dopo un’esperimento andato a male viene contattato da una strana voce che gli prometterà oscuri segreti e teorie arcane, cosi che deciderà di attraversare una porta che lo porterà in un mondo in cui dovrà sopravvivere utilizzando solo il suo ingegno. Nel corso della storia dovremo raccogliere gli oggetti sparsi per la mappa e trasformarli in utili per la propria sopravvivenza. Il tutto ruota attorno a 3 indicatori che rappresentano la salute, la mente e la panza. Il vero e proprio tallone d’achille di Don’t Starve se cosi possiamo definirlo risiede nella morte, con il decesso del personaggio perderemo ogni cosa, costringendoci a iniziare nuovamente l’avventura perchè in Don’t Starve non esistono salvataggi.

Inizialmente bisognerà raccogliere gli elementi base per costruire picconi, pale, asce ed altro ancora, incrementando il proprio livello di costruttore per inventare con il tempo cose più complesse. Non manca il ciclo giorno/notte a rendere la vita ancora più difficile ai giocatori, restare alle tenebre è un vero e proprio suicidio se non si dispone di una torcia o un falò a disposizione poichè le bestie sono sempre in agguato. La fase notturna per nostra fortuna rispetto a quella diurna ha una durata meno longeva. La mappa di gioco è realizzata in sandbox con generazioni casuali sia per gli oggetti che per i nemici, varia in ambientazioni come pericolose paludi, foreste verdeggianti popolate da ragni, zone desertiche e rocciose, serviranno diverse ore di camminata per poterli esplorare tutti.

Don't Starve Giant Edition

Nessun compromesso, è questione di sopravvivenza!

Dalla creazione di oggetti ad artefatti magici per dare vita ad armi oscure, in Don’t Starve la fantasia del giocatore verrà messa in seria discussione, sono numerose le combinazioni possibili ed ogni singolo oggetto raccolto è di vitale importanza per la propria sopravvivenza. Morire è molto semplice non solo per mano delle bestie selvatiche e pericoli che si celano dietro gli angoli ma anche a causa delle barre vitali che il giocatore dovrà tenere sempre sotto controllo.

 

Don’t Starve è un gioco che non scende a compromessi, realizzato per tutti gli appassionati del genere sandbox e survival, in grado i annoiare e divertire allo stesso tempo fin dai primi minuti di gioco. Mappa tridimensionale che può essere ruotata a piacere con elementi 2D, sfoggiando un comparto grafico in cell shading oscuro con delle animazioni che ricordano per certi versi i cartoni animati degli anni 30. Non aspettatevi un doppiaggio poichè le voci dei personaggi non sono altro che suoni prodotti da strumenti musicali di vario tipo, al punto tale che vi scapperà una risata di tanto in tanto, spezzandone la monotonia.

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Conclusioni e impressioni

Don’t Starve mi ha conquistato fin da subito per il suo comparto grafico davvero geniale che ricorda per certi versi le opere di Tim Burton, nonostante il gameplay alla lunga risulti monotono e ripetitivo e la morte del personaggio senza possibilità di salvare e caricare i progressi di gioco non aiutano di certo a tenere alta l’attenzione del giocatore, motivandolo a ritentare la sorte per una nuova esplorazione.