[Recensione] Lifeless Planet: Premier Edition

Siamo appena tornati dal pianeta deserto di Lifeless Planet, alla ricerca di forme di vita aliene ed oggi siamo qui per condividere con voi le nostre considerazioni personali.
life

Lifeless Planet: Siamo soli nell’universo?

Il gioco ci fa vestire i panni di un’astronauta americano che viene inviato in una missione lontana anni luce dalla sua amata Terra, per ricercare delle forme di vita e svelare il segreto che ha sempre tormentato l’essere umano. A causa di un’incidente nei cieli, l’astronauta si vede costretto ad effettuare un’atterraggio di emergenza ritrovandosi in un pianeta deserto con riserve di ossigeno carenti. Con gli amici dispersi e l’aria scarseggiante, il giocatore si ritroverà a dover fare delle lunghe passeggiate su un pianeta che ricorda Marte, alla ricerca delle bombole di ossigeno per sopravvivere. Nessuna mappa, indicatore o altro, ci ritroveremo in questo enorme pianeta deserto!

Nonostante la storyline non sia cosi semplice da capire, il team di sviluppo ha deciso di adottare il supporto (per nostra fortuna) dei sottotitoli in lingua nostrana, semplificando la comprensione grazie anche alla presenza di documenti, audiolog e visioni che il protagonista dovrà affrontare nel corso del suo viaggio della durata di sole 4 ore. Durante l’esplorazione ci siamo imbattuti spesso in pericoli di vario tipo ed enigmi da risolvere anche se il gioco risulta cosi intuitivo che impiegherete poco tempo per risolvere i rompicapi.

Tra un balzo e l’altro potremo contare sul jet pack e un braccio meccanico, il primo permetterà di compiere salti più alti ma che consumeranno le bombole raccolte nella mappa, con la possibilità di potenziarlo attivando la modalità turbo, il secondo invece permette di afferrare specifici oggetti per poi riposizionarli, per non parlare del casco dell’astronauta in grado di illuminarsi in situazioni di scarsa luminosità

maxresdefault

Il pianeta delle negatività

Sistema di controllo semplice e funzionale, il tutto calibrato basandosi sulla fisica presente nel gioco. Il pianeta che potremo esplorare ha una gravità inferiore a quella della Terra e lo si percepisce sia dai salti che dagli spostamenti resi più lenti e impacciati, come se ci trovassimo (o quasi) sulla Luna. La vera difficoltà del titolo risiede nei singoli salti che dovremo compiere per passare da una piattaforma all’altra, evitando di perdere tempo per restare senza ossigeno.

Il primo lato negativo del titolo risiede nell’assenza di un gameplay durante il passaggio tra il giorno e la notte, difatti assisteremo a delle cutscene o brevi caricamenti che mostreranno velocemente l’avanzare del tempo, ambientazioni spoglie e a volte piatte e ripetitive ed una longevità che non giustifica il costo del gioco, portando il giocatore a completare l’avventura in sole 3 al massimo 4 ore di gioco ed esplorazione.  E se le ambientazioni sono carenti cosi come la longevità del titolo, non abbiamo nulla da ridire sulla colonna sonora curata nei minimi dettagli, in grado di coinvolgere il giocatore al punto da far sfigurare alcuni degli aspetti negativi del titolo.

maxresdefault (1)

 

Conclusione e Impressioni

Lifeless Planet è stata una mini avventura che siamo stati lieti di poter giocare, nonostante non ci abbia entusiasmato come molti altri indie sul mercato. Come suggerisce lo sviluppatore non si tratta di un gioco ma di un’esperienza, come dargli torto?